In un periodo dove i film-remake dei cartoni animati Disney prendono vita, Aladdin si fa strada grazie al Genio, Will Smith. Nella recensione di Aladdin vi racconteremo come l’attore americano è riuscito, praticamente da solo, a rendere un film quantomeno passabile. Si tratta di fatto di un musical, tuttavia riesce ad essere piuttosto piacevole. Il regista ha cercato di fare della simpatia il fulcro del film e in effetti con Will Smith è tutto possibile. Mediocri le interpretazioni di Aladdin e Jasmine, un po’ meglio il personaggio di Jafar. Il migliore, comunque, resta il tappeto volante. Ecco a voi la recensione di Aladdin.

Trama
Sembra assurdo dover parlare della trama poichè la storia è conosciuta in tutto il mondo, ma diamo comunque una delucidata. Aladdin è un ragazzo della città di Agrabah che sfama se stesso e altri poveri rubando. Le sue abilità di furto sono eccezionali, aiutato anche dalla sua scimmietta. Il ragazzo, comunque, non è cattivo, ma ha un cuore buono. Grazie alla sua semplicità, infatti, fa innamorare Jasmine, la principessa di Agrabah. La principessa, tuttavia, finge di essere la serva della principessa per nascondere la sua vera identità. Mentre l’amore tra i due cresce il Visir del sultano, Jafar, nota le abilità di Aladdin e lo obbliga a fare un lavoro per lui. Aladdin deve andare alla ricerca di una lampada incantata che permette di esprimere tre desideri. Ovviamente, Jafar la vuole per diventare potente ed essere il nuovo sultano.
Le interpretazioni dei personaggi
Non c’è dubbio sul fatto che un film sia di più difficile interpretazione rispetto ad un cartone animato. Nei film l’attore è nudo e crudo, rispetto alla ricostruzione a computer che avviene dietro ad un cartone animato. E nel caso di “Aladdin” è un aspetto tutt’altro che positivo. Vi basti sapere che, almeno per noi, le interpretazioni migliori oltre a Will Smith sono della scimmia di Aladdin e del tappeto volante. Dopo il Genio, quindi, completano il podio due personaggi “non umani”, non interpretati da attori reali. Non è sicuramente un vanto per il cast, ma ricordiamo che si tratta comunque di un film-remake di un cartone animato DIsney. Un po’ più apprezzabile l’interpretazione di Jafar, ma davvero nulla di eccezionale.

Le reazioni della critica

Fortunatamente sul web ognuno può dire la sua, per questo motivo i pareri sono molto diversi tra loro per quanto riguarda “Aladdin” di Guy Ritchie. La maggior parte dei voti sono perlopiù positivi. Comunque, a prescindere dalla votazione, su una cosa si è tutti in comune: il film ha avuto un boom di visite e incassi. Ad oggi, infatti, pare che Diseny abbia incassato 80 milioni di euro dal “musical-action”. Un ottimo colpo per Will Smith e compagni, che sono riusciti a far riscoprire ai giovanissimi Aladdin, insieme ai cartoni dell’epoca. Perchè sono passati diversi anni dai vari Hercules, Aladdin, Dumbo (di cui è stato fatto un remake da Tim Burton), Biancaneve e altri. Oggi i cartoni animati sono ben diversi rispetto a quelli di fine anni novanta e inizio anni 2000.
Conclusioni
Per concludere, “Aladdin” è un bel film? Certamente. Più che bello, riesce a comunicare allo spettatore quel non so che di magico che caratterizza tutto il film. Può essere adatto a persone di tutte le età? Secondo noi no. Questo film è adatto per i giovanissimi e i nostalgici del vecchio “Aladdin” dela Disney, il cartone animato, per intenderci. Vale la pena di andarlo a vedere? Direi di sì, ma attenzione: se non siete amanti dei “musical” questo film potrebbe non essere di vostro gradimento. A coloro cui non piacciono i musical mi sento di consigliare questo: “provateci lo stesso, guardateli. Magari non è il caso di questo film, ma il prossimo potrebbe farvi cambiare idea sui musical”.